martedì 28 gennaio 2014

ALBATROS

Teatro Albatros sale la protesta

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La gestione non fa cultura>>

Non lo sentono più come "il teatro di quartiere" e vorrebbero parlarne. Con una lettera, il Comitato Liberi Cittadini di Certosa chiede un incontro con la direzione del teatro Albatros di via Roggerone per discutere di alcuni problemi riguardanti la gestione del cinema teatro in rapporto al quartiere. Una lettera che per ora non ha avuto seguito.
<<Parlando con la gente del quartiere- così esordisce la lettera del Comitato- abbiamo tristemente constatato che ci sono problemi con l'attuale gestione del teatro. Il rapporto con il quartiere si sta via via sgretolando>>. La diatriba è nata qualche settimana fa, a metà dicembre, quando una scuola del quartiere aveva chiesto la disponibilità del teatro. La gestione ha risposto che non si poteva concedere per esigenze di programmazione (il 14 dicembre era un sabato e in quel giorno c'era in calendario il film).
Per il Comitato di Certosa è stata una risposta non accettabile e la lettera che chiede l'incontro lo sottolinea: << Questa gestione non aiuta a far crescere la cultura nel quartiere, in particolare nelle nuove generazioni, ostacolando iniziative aperte al quartiere stesso che coinvolgono le scuole. Si crea danno anche a livello di socializzazione tra giovani ed anziani e tra varie culture, non "aprendo " lo spazio ad iniziative culturali volte a creare sinergie tra diverse generazioni e diverse culture>>.
Lo " lo strappo" secondo il Comitato, può essere sanato solo arrivando ad un incontro con il Dopolavoro Ferroviario ed il direttore della struttura. << Il poco o quasi nullo interesse manifestato da chi gestisce la struttura, ha portato molte persone, che si erano riavvicinate dopo anni di abbandono, ad allontanarsi nuovamente, frequentando altri luoghi di aggregazione, magari anche fuori dal quartiere stesso. Tutto ciò, a nostro parere, crea un enorme danno sia ad una struttura storica come l'Albatros sia al quartiere stesso, pertanto vorremmo affrontare insieme a voi il problema prima che la situazione peggiori e diventi irrecuperabile>>

La replica

<<Ci dispiace perchè abbiamo sempre collaborato, non capiamo il perchè di questi toni così duri>>. Questo il commento di Enrico Aretusi, direttore artistico del Teatro Albatros, in risposta alle accuse dei componenti del Comitato Liberi Cittadini. Spiega Aretusi : <<C'era stata una richiesta, da parte della scuola del quartiere, per avere la disponibilità del Teatro Albatros nella serata del 14 dicembre. Purtroppo, noi il sabato abbiamo la programmazione cinematografica che, peraltro, è una delle proposte che all'Albatros rendono meglio. Poichè era una scuola in collaborazione con il Comitato a chiederci il teatro, abbiamo usato il massimo della flessibilità nella risposta, nel senso che abbiamo chiesto di spostare la data. Ciò per loro non era possibile. Abbiamo anche provato a trovare un accordo sul prezzo assolutamente politico per un teatro: 150 €. Declinata da loro anche questa proposta, non abbiamo trovato altre soluzioni>> Il teatro Albatros di via Roggerone è una struttura che è di storica gestione del Dopolavoro Ferroviario. Un cine-teatro capiente e di buona qualità, colpito, però, dalla crisi, tanto da rischiare la chiusura per mancati o quasi nulli incassi. Ma è un teatro molto amato dalla gente del quartiere. Da un anno un gruppo di volontari, a titolo gratuito, lavora sulla programmazione e lo tiene in vita. <<Un teatro come l'Albatros costa solo di riscaldamento 40€. al giorno, per non parlare dei costi delle luci e tutto il resto. Il Dopolavoro  sta lottando per tenerlo in vita, anche in perdita, e continuerà a farlo. Il teatro dedicato alle scuole, e questo il Comitato lo sa, è il Govi di Bolzaneto, che è una struttura comunale. Noi siamo pronti a collaborare con il quartiere, anche se siamo una struttura privata: siamo assolutamente aperti a far crescere cultura e aggregazione sul nostro territorio>>


Ovviamente come Comitato Liberi Cittadini di Certosa replicheremo alla risposta del sig. Aretusi che, sembra, abbia confuso un po di cose e che non sia entrato nel merito di quanto esposto nella nostra lettera e non capiamo il silenzio della Presidente del DlF 

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